Jean Richepin
Morti bizzarre
Collana: Biblioteca inquieta
Formato: 12x17 cm
Pagine: 144
Prezzo: € 14
Isbn: 978-88-95952-05-5
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Morti bizzarre
"Le disgrazie del nostro prossimo hanno a volte un gusto delizioso e ci procurano gioie inconfessabili" scriveva il critico François Rivière.
Jean Richepin, ben conoscendo, come Léon Bloy suo maestro, questa caratteristica dell'animo umano, ha costruito storie crudeli e piene di suspense i cui protagonisti paiono perseguitati da una atroce fatalità.
L'autore mette in scena una galleria di personaggi – nobili o spiantati, rudi soldati o giovani donne innamorate, studenti, letterati, uomini di scienza o criminali incalliti – tutti segnati da un'ossessione che domina le loro esistenze e le cui vicende il lettore segue passo passo, incerto se compatirli, restarne inorridito, o anche sorriderne a causa dell'humor nero che pervade la narrazione.
Un capolavoro, la cui lettera è sconsigliata soltanto a chi pretende a tutti i costi il lieto fine.
Jean Richepin (Médéa, Algeria 1849 – Parigi 1926), figlio di un ufficiale medico, fu allievo dell'Ecole Normale Superieure. Cominciò poi una vita disordinata e vagabonda, esercitando i più disparati mestieri: venditore ambulante, istitutore, zingaro, boxeur. Lavorò anche in un circo equestre, fu scaricatore a Genova, marinaio a Brest, calafato a Marsiglia, attore, giornalista. Si dedicò infine alla letteratura. Esordì come poeta e la Chanson de Gueux (1876) gli valse la notorietà e una condanna alla prigione. Anche Les caresses (1877) e Les blasphémes (1884) suscitarono scandalo per la loro violenta sensualità. Nel 1908, fu accolto all'Académie Française e si integrò rapidamente nei salotti confortevoli della buona società parigina.